E.C.M.

PROGETTARE PER L’ EDUCAZIONE CONTINUA IN MEDICINA
La rivoluzione 4.0

Abbiamo conosciuto tanti operatori del mondo sanitario nel corso del nostro lavoro, abbiamo visto con i nostri occhi l’energia prodotta durante i nostri eventi e la passione dietro ogni parola e ogni idea espressa. Questo perchè al centro dei nostri progetti formativi vi sono l’attenzione al target e la necessità di apprendimento e networking dei fruitori finalizzata a perseguire l’interesse del paziente. È la formazione 4.0, una vera rivoluzione che vede al centro dell’attenzione il paziente e i soggeti “sani” in ottica di prevenzione. I nostri eventi sono circolari, consentono di vivere un’esperienza di accrescimento tangibile e multidirezionale, permettendo al medico di essere allo stesso tempo partecipante e protagonista, docente e discente. Meeting Planner, provider nazionale standard ECM, garantisce con i suoi corsi l’assegnazione di crediti formativi agli operatori dell’ambito sanitario in tutta l’Italia. Il nostro ruolo di progettisti e organizzatori di meeting formativi ci consente la cura di tutti gli aspetti prima, durante, e dopo ogni evento.
  • Cos’è la E.C.M.
  • In cosa consiste il programma nazionale di E.C.M.
  • A chi è diretto il programma nazionale E.C.M.
  • Cosa sono i crediti formativi E.C.M.
  • Cos’è e come avviene la procedura di accreditamento
  • Cosa viene accreditato

La professionalità di un operatore della Sanità può venire definita da tre caratteristiche fondamentali:

  • Il possesso di conoscenze teoriche aggiornate (il sapere);
  • Il possesso di abilità tecniche o manuali (il fare);
  • ll possesso di capacità comunicative e relazionali (l’essere).

Il rapido e continuo sviluppo della medicina ed, in generale, delle conoscenze biomediche, nonché l’accrescersi continuo delle innovazioni sia tecnologiche che organizzative, rendono sempre più difficile per il singolo operatore della sanità mantenere queste tre caratteristiche al massimo livello: in altre parole mantenersi “aggiornato e competente”.

E’ per questo scopo che, in tutti i Paesi del mondo, sono nati i programmi di Educazione Continua in Medicina (E.C.M.); essa comprende l’insieme organizzato e controllato di tutte quelle attività formative, sia teoriche che pratiche, promosse da soggetti abilitati a svolgere l’attività di Provider E.C.M. (si tratti di una Società Scientifica o di una Società professionale, di una Azienda Ospedaliera, o di una Struttura specificamente dedicata alla Formazione in campo sanitario, ecc.), con lo scopo di mantenere elevata ed al passo con i tempi la professionalità degli operatori della Sanità.

Naturalmente, ogni operatore della Sanità provvederà, in piena autonomia, al proprio aggiornamento; dovrà privilegiare, comunque, gli obiettivi formativi d’interesse nazionale e regionale. La E.C.M. è finalizzata alla valutazione degli eventi formativi, in maniera tale che il singolo medico, infermiere, o altro professionista sanitario possa essere garantito della qualità ed utilità degli stessi ai fini della tutela della propria professionalità; la E.C.M., inoltre, è lo strumento per ricordare ad ogni professionista il suo dovere di svolgere un adeguato numero di attività di aggiornamento e di riqualificazione professionale.

La Commissione nazionale per la formazione continua ha individuato, ai sensi dell’art.16-ter, comma 2, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n.502 e successive modificazioni, i temi prioritari di E.C.M ( obiettivi formativi d’interesse nazionale ).

Partecipare ai programmi di E.C.M. è un dovere degli operatori della Sanità, richiamato anche dal Codice Deontologico , ma è anche – naturalmente – un diritto dei cittadini, che giustamente richiedono operatori attenti, aggiornati e sensibili. Ciò è oggi particolarmente importante ove si pensi che il cittadino è sempre più informato sulle possibilità della medicina di rispondere, oltre che a domande di cura, a domande più complessive di salute.

Nel nostro Paese si svolgono continuamente riunioni, congressi, corsi, ecc., finalizzati all’aggiornamento ed al miglioramento della professione sanitaria. Alcuni di essi sono di ottima qualità, altri forse meno. Alcuni hanno valenza internazionale, altri nazionale, altri ancora regionale, altri infine del tutto locale. Succede così che non di rado per il singolo medico, infermiere, biologo, fisioterapista o altro professionista della Sanità sia molto difficile orientarsi in questa ampia gamma di offerte formative, e ancor di più valutarle in termini di effettiva utilità.

Il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502,, come integrato dal decreto legislativo 19 giugno 1999, n. 229 ha voluto istituzionalizzare anche nel nostro Paese la E.C.M.

La elaborazione del programma di E.C.M. è stata affidata, ai sensi dell’art. 16-ter del predetto decreto legislativo, ad una Commissione nazionale per la Formazione Continua , che ha il compito, tra l’altro, di “…definire i crediti formativi che devono essere maturati dagli operatori in un determinato arco di tempo…” e di “…definire i requisiti per l’accreditamento dei soggetti pubblici e privati che svolgono attività formative…”.

La Commissione, costituita con decreto del Ministro della salute del 5 luglio 2000 , ha ritenuto di elaborare, sulla base di precedenti esperienze europee, extraeuropee e nazionali, un programma di E.C.M.; le linee fondamentali del programma sono riportate nei punti seguenti.

Il programma nazionale di E.C.M., di seguito illustrato, riguarda tutto il personale sanitario, medico e non medico, dipendente o libero professionista, operante nella Sanità, sia privata che pubblica.
Il programma nazionale prevede che l’E.C.M. deve essere controllata, verificata e misurabile; inoltre, deve essere incoraggiata, promossa ed organizzata.

E’ esonerato dall’obbligo dell’E.C.M. il personale sanitario che frequenta, in Italia o all’estero, corsi di formazione post-base propri della tegoria di appartenenza (corso di specializzazione, dottorato di ricerca, master, corso di perfezionamento scientifico e laurea specialistica, previsti e disciplinati dal Decreto del MURST del 3 novembre 1999, n. 509, pubblicato nella G.U. n. 2 del 4 gennaio 2000; corso di formazione specifica in medicina generale, di cui al Decreto Legislativo 17 agosto 1999, n. 368, emanato in attuazione della Direttiva 93/16/CEE in materia di libera circolazione dei medici e di reciproco riconoscimento dei loro diplomi, certificati ed altri titoli; formazione complementare es. corsi effettuati ai sensi dell’art. 66 “Idoneità all’esercizio dell’attività di emergenza” di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 28 luglio 2000 n. 270 Regolamento di esecuzione dell’accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale; corsi di formazione e di aggiornamento professionale svolti ai sensi dell’art. 1, comma 1, lettera d) “Piano di interventi contro l’AIDS” di cui alla Legge 5 giugno 1990, n. 135, pubblicata nella G.U. n. 132 dell’8 giugno 1990) per tutto il periodo di formazione (anno di frequenza). Sono esonerati, altresì, dall’obbligo E.C.M. i soggetti che usufruiscono delle disposizioni in materia di tutela della gravidanza di cui alla legge 30 dicembre 1971, n. 1204, e successive modificazioni, nonché in materia di adempimento del servizio militare di cui alla legge 24 dicembre 1986, n. 958, e successive modificazioni, per tutto il periodo (anno di riferimento) in cui usufruiscono o sono assoggettati alle predette disposizioni.

I Crediti formativi E.C.M. sono una misura dell’impegno e del tempo che ogni operatore della Sanità ha dedicato annualmente all’aggiornamento ed al miglioramento del livello qualitativo della propria professionalità.

Il credito è riconosciuto in funzione sia della qualità dell’attività formativa che del tempo ad essa dedicato in ragione delle specifiche professionalità. A titolo esemplificativo, per quanto concerne i medici, una giornata di formazione completamente dedicata alla E.C.M. – ai massimi livelli qualitativi riconosciuti dalla Commissione nazionale – corrisponde a circa a 10 crediti formativi E.C.M.

I crediti per il primo quinquennio sono stati fissati in complessivi 150 crediti, senza alcun obbligo di un minimo annuale. Il numero dei crediti da conseguire è uguale per tutte le categorie.
Naturalmente, il “valore” in Crediti formativi E.C.M. non deve essere visto dagli organizzatori degli eventi formativi come elemento di “giudizio” sul valore scientifico globale della manifestazione; esso indicherà invece esclusivamente la rilevanza professionale (o la non rilevanza) di quella particolare manifestazione ai soli ed esclusivi fini del programma nazionale di E.C.M., anche alla luce degli obiettivi formativi d’interesse nazionale .

Ogni attività formativa programmata, ossia ogni evento formativo , si vedrà assegnato un numero di Crediti formativi E.C.M. calcolato sulla base di una serie di indicatori appositamente definiti ( griglia di valutazione ).

L’accreditamento di un evento formativo, con la relativa attribuzione dei crediti, fa rientrare lo stesso nel programma nazionale di E.C.M..

A questo scopo, vengono valutati il programma e gli altri dati forniti dall’organizzatore, assegnando il punteggio attraverso una serie di parametri di giudizio, o indicatori di qualità, quali la rilevanza delle attività didattico-formative, l’importanza degli argomenti, la autorevolezza professionale dei docenti, l’esistenza o meno di sistemi di valutazione delle attività da parte dei partecipanti, la qualità della organizzazione, la sua durata, ecc., così come specificato nella griglia di valutazione.

L’accreditamento consiste nella assegnazione all’evento di un certo numero di Crediti formativi E.C.M., che sono formalmente riconosciuti ai partecipanti all’evento. E’ compito degli organizzatori segnalare ai partecipanti il valore dei Crediti formativi E.C.M. assegnati dalla Commissione Nazionale e rilasciare agli stessi un attestato apposito; l’attestato deve essere conservato dall’interessato per essere presentato, ai fini della registrazione dei crediti, all’Ordine, Collegio o Associazione professionale secondo le istruzioni fornite dalla Commissione nazionale per la formazione continua.

Gli eventi organizzati che possono rientrare nel programma di E.C.M. appartengono a tre grandi categorie:

1. Attività formative residenziali

E’ la modalità di formazione più tradizionale e diffusa: per partecipare a queste attività l’utente deve recarsi nella sede in cui esse vengono svolte. Esse consistono in:

Congresso/simposio/conferenza/seminario
Tavola rotonda
Conferenze clinico-patologiche volte alla presentazione e discussione epicritica interdisciplinare di specifici casi clinici
Consensus meeting interaziendali finalizzati alla revisione delle statiche per la standardizzazione di protocolli e procedure operative ed alla pianificazione e svolgimento di attività legate a progetti di ricerca finalizzata
Corso di aggiornamento tecnologico e strumentale
Corso pratico finalizzato allo sviluppo continuo professionale
Corso pratico per lo sviluppo di esperienze organizzativo-gestionali
Frequenza clinica con assistenza di tutore e programma formativo presso una struttura assistenziale (specificare la struttura assistenziale)

2. Attività formative a distanza

Si tratta di programmi per i quali l’utente non deve spostarsi sul luogo di lavoro o dal domicilio, da svolgersi sia in gruppo che individualmente, usando materiale cartaceo o informatico. Per questi programmi di formazione a distanza è previsto un sistema di valutazione con un livello minimo di apprendimento; in altri termini, l’utente deve superare un “test” che comprovi il raggiungimento di un certo livello di apprendimento.

3. FORMAZIONE SUL CAMPO

La Formazione Sul Campo (FSC), si caratterizza per il luogo di svolgimento e per il tipo di attività. La caratteristica fondamentale infatti è quella di effettuare formazione nel contesto lavorativo del discente o nel suo ambito, anche per replicare/simulare attività o comportamenti, da mettere a frutto nell’esercizio dell’attività lavorativa.

Lo scopo dello svolgimento delle attività formative di FSC è quello di innalzare la professionalità individuale, o a seconda dei casi, dell’intero gruppo di lavoro e migliorare le competenze dei professionisti e la qualità e sicurezza dell’assistenza, affinché quanto sia appreso possa essere immediatamente messo in pratica nell’esercizio professionale o nel contesto organizzativo.

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